Nell’intimità di una casa in una qualsiasi città del mondo, è possibile prestando il dovuto ascolto, cogliere il riecheggiare di voci sovrapposte che tessono la trama collettiva emozionante e a volte spiazzante del dire certe cose ad alta voce, senza provare paura di essere giudicate o considerate mancanti. Sei donne di età, provenienza e formazioni diverse, si incontrano per un ciclo di sette incontri laboratoriali (da maggio a ottobre 2022) durante i quali, il complesso tema della violenza di genere viene affrontato e scandagliato partendo dalla propria condizione personale (donne etero cisgender). La scelta di non coinvolgere attrici professioniste ma persone comuni, permette allo spettatore di far esperienza del processo dialogico invece che confinarlo in una “messa in scena” della violenza di genere.
Il canto della farfalla
Un documentario partecipato sulla violenza di genere prodotto dal Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova.
Cos’è per te la violenza di genere?
Quali sono le sue forme e i suoi attori?
Il canto della farfalla è la restituzione audiovisiva di questo viaggio e vuole essere uno scorcio, un’apertura non esaustiva, e soprattutto non rappresentativa, che più che trovare delle risposte desidera suscitarne delle altre negli spettatori.
La macchina da presa è stata quindi la settima partecipante, l’occhio meccanico ma allo stesso tempo capace di uno sguardo intimo, e, nonostante il tema, a tratti ironico.
Il gruppo di lavoro
Maria Desiderio
Nata a Roma nel 1986, si occupa di scrittura nelle sue diverse declinazioni, con un particolare focus su come il linguaggio narrativo si possa intrecciare ad altre forme di espressione artistica.
Valeria Fabris
Nata a Padova nel 1976, lavora come filmmaker in ambito aziendale e cinematografico. Realizza video e documentari, spaziando fra i generi e raccontando, attraverso lo sguardo intimo e curioso della videocamera, storie di piccole grandi rivoluzioni.
Chiara Straccamore
Nata ad Alatri (FR) nel 1979, è un’insegnante di sostegno precaria. Prima di approdare a scuola ha lavorato nell’ambito della riabilitazione psicomotoria e della marginalità sociale.
Maria Giachi
Insegnante di fisica e attrice di teatro per passione, ha riconosciuto in questo progetto due spinte identitarie: l’arte come mezzo di espressione individuale e collettivo, e la tensione politico-sociale, che da una necessaria riflessione critica degli archetipi della nostra società approdi ad un quotidiano agire collettivo.
Margherita Forgione
Margherita Forgione, nata a Vercelli nel 1984, si occupa di salute mentale. Psicologa e facilitatrice, accompagna persone e gruppi in percorsi di consapevolezza e cambiamento, in diversi contesti. Da 6 anni consulente in ambito penale e penitenziario, con particolare focus sulla violenza in tutte le sue forme. Attiva in progetti di salute ambientale e partecipativi, ha fiducia nel potere trasformativo collettivo.
Rosario Galano
Nata nel 1992 a Buenos Aires – Argentina; scuola di vita tra i suoi angoli, un miscuglio di persone, manifestazioni, colori, progetti artistici collettivi, e con il petto e gli occhi aperti su ciò che accade nelle strade.
Scenografa e artista visiva, laureata a Buenos Aires. Lavora nell’ambito del cinema e del teatro da 9 anni. Coinvolta specialmente in progetti indipendenti, dove il corpo, le idee e il cuore si fondono in un unico humus.
Sergio Marchesini
Suona fisarmonica e pianoforte.
Scrive e arrangia musica per il cinema, il teatro e la danza.
Collabora come arrangiatore, musicista, autore a diversi progetti musicali legati alla canzone d’autore, alla musica popolare e alla musica di improvvisazione.
Stefania Rota
È un’artista e ricercatrice che – partendo dall’osservazione ed analisi del presente – crea opere attraverso vari medium dove discipline come la filosofia, la psicologia, l’antropologia, le scienze naturali e la tecnologia si intrecciano in narrative che speculano su futuri possibili e realtà parallele.
Peppino Fraghì
Sardo migrante con propositi di ritorno.
Classe 93. Laureato in psicologia senza velleità professionali.
Cuoco doméstico, pubblico e a volte retribuito.
Fornaio da poco confuso da sempre.
Lettore disordinato.